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navigatore in thereisnogod.info!
Avrai forse trovato inusuale introdurre qualcuno al proprio sito con
simili immagini… Tuttavia abbiamo fatto questa scelta per rendere
il nostro messaggio chiaro ed immediato, senza troppi riguardi per il
politicamente corretto (giogo insopportabile per noi liberi pensatori).
Ateismo, credenza in dio e vicende umane: che legame esiste tra queste
cose? Le ragioni dell’ateismo sono moltissime e sempre più
evidenti agli occhi di un mondo che va emancipandosi (a fatica purtroppo)
dal misticismo e dalle credenze irrazionali ancora presenti nell’era
scientifica che stiamo vivendo.
È un’epoca di oscurantismo quella che indugia a morire, per
quanto vi sia destinata, e che trova i suoi massimi rappresentanti in
tutti coloro che, in nome di un dio, muovono guerre, annientano culture,
rendono l’essere umano un colpevole per sua stessa natura, condannano
la sessualità, schiavizzano la donna, si oppongono al progresso
scientifico… E tutto questo inorridendo davanti allo “scandalo
della secolarizzazione” della società (termine a loro più
congeniale del nostro “emancipazione”).
Dobbiamo purtroppo notare che, nonostante l’inarrestabile e benefico
processo di questa secolarizzazione, stiamo attualmente assistendo ad
un evidente ritorno al tradizionalismo religioso, alle superstizioni e
alle credenze mistiche e irrazionali.
Il silenzio delle masse, abbindolate dalla facciata di rispettabilità
con cui oggi più che mai ama vestirsi l’onnipresente fanatismo
monoteista, ci è sembrato talmente “assordante” che
abbiamo avvertito il bisogno di gridare a gran voce quello che molti non
vogliono ascoltare. Del resto la credenza in un dio è sempre stata
fonte, anche a livello individuale, di un sentimento di deresponsabilizzazione
che su scala sociale ha prodotto gli abomini di cui l’umanità
è testimone.
L’Ateismo, in questo senso, è prima di tutto un antidoto
a questa deresponsabilizzazione, e la sua promozione coincide con la volontà
di mettere finalmente l’uomo di fronte a se stesso, rendendogli
i demeriti dei suoi fallimenti ma anche i meriti dei suoi slanci più
alti.
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